Cosa
Aspettarsi
Nei primi decenni del V secolo a.C. una nuova città a griglia ortogonale è stata edificata sui resti di quella arcaica, mantenendo il circuito delle più antiche mura di fortificazione “ciclopiche”. Si trattava di un’opera imponente che rivelava nella sua tecnica costruttiva l’identità egeo-insulare della città, fondata da Euboici di Calcide e da Cicladici di Naxos.
Il nuovo impianto ortogonale aveva tre grandi strade (plateiai) orientate in direzione est/ovest, tagliate da strade più strette con direzione nord/sud (stenopòi). La griglia urbana delimitava gli isolati di case (insulae). Le aree sacre erano sia dentro che fuori la città dove c’erano anche le necropoli.
L’identità di Naxos nel V secolo a.C. era quella di una città marittima, con una sua flotta di triremi, come dimostra la posizione dell’arsenale navale militare e dell’adiacente agorà vicino all’antico porto. La distruzione nel 403 a.C. ad opera di Dionigi di Siracusa non ha cancellato Naxos, che ha continuato a esistere come porto commerciale di Taormina fino all’età romana.
Oggi per visitare i resti dell’antica Naxos, percorrerai un luogo tra i profumi di agrumi e del mare, con l’Etna sullo sfondo.
Museo archeologico
La visita si completa al Museo Archeologico all’interno del Parco. L’esposizione museale segue un criterio cronologico topografico. Le raccolte del Museo sono formate da reperti provenienti dagli scavi condotti nel sito a partire dagli anni ’50, cui si aggiunge un piccolo nucleo di materiali acquistati a Taormina da Paolo Orsi, o a lui donati.Le ricerche di Orsi sul territorio hanno permesso di individuare la famosa necropoli di Cocolonazzo, indizio di un precoce stanziamento dei Siculi e della pacifica convivenza di questi con i Greci. Il Museo contiene alcune terrecotte architettoniche dipinte di tipo “siceliota”, che decoravano i tetti degli edifici sacri. Spicca la ricostruzione di una grande lastra frontonale con Gorgone, che decorava il frontone di un edificio pertinente al santuario extra urbano. Fanno bella mostra le antefisse a maschera di Sileno prodotte a Naxos dalla fine del VI al V secolo a.C. I sileni, rinvenuti in diversi contesti, sono in relazione al culto di Dioniso, dio del vino e del teatro ma anche dell’oltretomba, la cui iconografia è ampiamente diffusa a Naxos anche sulle monete.
Una storia a sé è quella dell'arula Heidelberg–Naxos, ricomposta da Paola Pelagatti grazie al ricongiungimento di due frammenti: uno conservato presso il Museo dell’Università di Heidelberg e l’altro acquistato a Giardini nel 1973. Sull’arula, prodotta nella metà del VI secolo a.C. in una bottega locale, sono raffigurate due sfingi accosciate ai lati di un motivo a palmette e volute, che rivela influssi stilistici dalla Grecia ionica.
Uscendo dal Museo, la torre costiera cinquecentesca inglobata nelle mura di età borbonica, ospita la sezione subacquea con i reperti provenienti dalla baia di Naxos e Taormina.
Proprio alla volta di Taormina, prosegui il tuo viaggio alla scoperta delle bellezze storico-artistico-culturali ed ambientali della Sicilia Orientale!
Biglietti
Come misura precauzionale di contenimento del contagio da covid-19, il Ministero della Salute ha disposto la sospensione del libero accesso agli istituti e ai luoghi della cultura statali previsto per la prima domenica del mese (Ordinanza del 25 Settembre 2020).
I biglietti acquistati possono essere utilizzati unicamente nella data/ora scelta in fase d'acquisto
E' consentito prenotare fino ad un massimo di 6 biglietti
Per questo sito le prenotazioni sono possibili fino al 04/11/2020
Orari
Gennaio
Dal 1 al 31
Febbraio
Dal 1 al 15
Dal 16 al 31
Marzo
Dal 1 al 15
Dal 16 al 31
Aprile
Dal 1 al 30
Maggio
Dal 1 al 31
Giugno
Dal 1 al 30
Luglio
Dal 1 al 31
Agosto
Dal 1 al 31
Settembre
Dal 1 al 15
Dal 16 al 30
Ottobre
Dal 1 al 15
Dal 16 al 31
Novembre
Dal 1 al 30
Dicembre
Dal 1 al 31
Dove siamo
Museo e Area Archeologica di Naxos
Lungomare Schiso98035 - Giardini Naxos (ME)