Manfredonia, il cui nome proviene da Re Manfredi, che l’aveva fondata a pochi passi da Siponto, viene definita la porta del Gargano, di cui rappresenta il comune più popoloso. Anche Lucio Dalla, originario di questa città, scrisse numerosi canzoni sulla sua bellezza, raccontando i momenti felici vissuti tra le sue strade. Scopri i luoghi e le attività offerte da questa città magica! 

Manfredonia

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PARTECIPANTI

Il prezzo è comprensivo di attività didattica e visita guidata

PREZZO

La visita accompagnerà i bambini a scoprire alcuni curiosi reperti dell’epoca neolitica: i “volti di argilla”. 

Questi simpatici volti stilizzati verranno utilizzati per raccontare ai piccoli visitatori alcune tradizioni e credenze della società neolitica. Dopo aver completato le spiegazioni i piccoli saranno invitati a creare i loro personali volti con l’ausilio di carta e matite colorate. 

La visita si svolgerà nelle sale interne del Castello di Manfredonia, costruito a difesa della città omonima, sorta nel XIII secolo per accogliere la popolazione dell’antica Siponto, divenuta inospitale a causa della presenza di paludi attorno alla città.



Scuola dell'Infanzia

Primaria

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Non fare quella faccia

Il Castello di Manfredonia fu costruito a difesa della città omonima, sorta nel XIII secolo per accogliere la popolazione dell’antica Siponto, divenuta inospitale a causa della presenza di paludi attorno alla città. 


**La struttura del Castello**

La città di Manfredonia fu edificata per volere di Manfredi, figlio di Federico II di Svevia. 
Alla sua morte la città non era ancora provvista di strutture difensive, e fu re Carlo d’Angiò a completare le cinta murarie e il castello. La parte risalente al **periodo angioino** era a pianta quadrangolare, con quattro torri quadrate agli spigoli, e una quinta a difesa del portale di ingresso. Durante il **periodo aragonese** (successivo alla disfatta angioina nel 1442) le torri diventarono cilindriche e sorse una seconda cinta muraria esterna. 
Un’ulteriore modifica risale al periodo dei **viceré spagnoli** con la realizzazione del bastione a pianta pentagonale rivolto verso la città. Dopo il saccheggio dei Turchi nel 1620, il Castello perse la sua funzione difensiva e venne adibito a carcere, caserma e poi occupato da alloggi popolari.  Nel 1968 il Comune donò il Castello allo Stato per essere destinato a Museo Nazionale del Gargano. 

**Il Museo Archeologico Nazionale di Manfredonia**

La collezione del Museo è legata alla figura dell’archeologo toscano **Silvio Ferri**. Negli anni Sessanta del Novecento fece partire un’intensa attività di recupero delle preziose stele daunie rinvenute casualmente nelle campagne del territorio sipontino, grazie alle arature. 
I numerosi frammenti di stele vennero recuperati, catalogati, depositati presso i locali del Municipio di Manfredonia e trasferiti al Castello non appena divenne Museo Nazionale. La **collezione di stele daunie** del Museo è ad oggi la **più importante al mondo**. 

**Un viaggio dalla Preistoria alla civiltà dei Dauni**

Le collezioni del museo portano alla scoperta delle tracce delle antiche popolazioni della Puglia settentrionale, dalla Preistoria al V secolo a.C. La narrativa si sviluppa in tre percorsi tematici. Il primo è **La Preistoria. Venti del Neolitico. Uomini del rame**; qui il racconto parte dalla narrazione dell’economia agricola e dell’allevamento durante il Neolitico, confluendo naturalmente in **Metropoli dell’età del Bronzo** (2300-1000 a.C.), il percorso incentrato sulle innovazioni metallurgiche e lo sviluppo di abitati fortificati. Le ultime sale sono dedicate alla società dei Dauni. In **I Dauni. La terra del re straniero** - nome che evoca i miti e le leggende intorno al formarsi di questa società - sono illustrati i reperti provenienti dai contesti funerari dei principali centri abitati in età preromana dai Dauni (tra cui Monte Saraceno, Salapia, Cupola-Beccarini, Canosa Toppicelli), dal 1000 a.C. 

**Un’originale manifestazione artistica**

L’ultima parte del percorso espositivo è dedicata ad un particolare simbolo artistico della Daunia: le stele daunie. Si tratta di **lastre di pietra dalle stilizzate forme maschili e femminili**, prodotte tra VII e VI sec. a.C., principalmente nella piana sipontina. Riferibili a personaggi di rango della civiltà daunia, sono utilizzate come segnacolo di tomba (elementi esterni alle tombe per indicarne la presenza ai passanti) e decorate con incisioni e colorazioni rosse, nere e gialle. Si distinguono per gli ornamenti e il ricco insieme di elementi decorativi della veste funeraria (collane, fibule, pendagli, cinture). Sono presenti anche stele con armi, caratterizzate dalla presenza di pettorali, spade e scudi rotondi. 


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Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia

Un castello a difesa di una popolazione sfollata

Il Castello di Manfredonia fu costruito a difesa della città omonima, sorta nel XIII secolo per accogliere la popolazione dell’antica Siponto, divenuta inospitale a causa della presenza di paludi attorno alla città. 





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