Galleria Nazionale della Puglia "Girolamo e Rosaria Devanna"

Un edificio monumentale come sede del nuovo museo

La sede ufficiale della Galleria è Palazzo Sylos Calò. Edificato nel XVI secolo, l’edificio fonde elementi dell’architettura tardo medievale con un lessico rinascimentale (riscontrabile negli elementi architettonici di influenza classica), frutto dell’edilizia civile dell’epoca. Il suo loggiato costituisce lo straordinario fondale scenico della piazza Cavour, divenendo nell’Ottocento punto di unione tra la città antica e il nuovo borgo. Nel 1902 viene inserito nell’Elenco degli Edifici Monumentali d’Italia dall’allora Ministero della Pubblica Istruzione.

Un’offerta culturale eccentrica

Forte della sua identità nazionale, la collezione della Galleria non disdegna opere di artisti stranieri, proponendo al pubblico una visione totalitaria e stimolante della produzione artistica tra Cinquecento e Novecento. Sviluppata su cinque sale e composta da 350 opere, la collezione funge da spunto di riflessione per la ricerca e lo studio dei lavori esposti, oltre che per la didattica e l'approfondimento della storia dell’arte.

Il percorso di visita vuole ricalcare il senso di collezione privata che è alla base dell’esposizione, facendo emergere dalle scelte allestitive del patrimonio, il filo rosso che ha portato i collezionisti originari ad acquistare, vendere e selezionare le opere, creando nuovi spunti di confronto per invogliare un ritorno del pubblico nelle sale.

Forme e colori cinquecenteschi

Tra i simboli del Cinquecento vi sono le opere di Giovan Filippo Criscuolo (Morte e Assunzione della Madonna), oltre che lo splendido dipinto attribuito all'ambito del Tiziano Vecellio (Ritratto di gentiluomo) in rappresentanza della pittura veneta. Interessante il nucleo di dipinti di cultura tardo-bizantina attribuibili all’ambito cretese.

I secoli d’oro della pittura barocca: Seicento e Settecento

A rappresentare questo fiorente periodo artistico Artemisia Gentileschi, Luca Giordano (Annunciazione) e Nicolas Poussin (Martirio di Sant’Erasmo, Ninfa e satiro che beve). La produzione figurativa pugliese è invece rappresentata da Francesco Antonio Altobello (Presentazione di Gesù al Tempio) per il Seicento, mentre l’ala settecentesca è rappresentata da Francesco de Mura (San Paolo Apostolo, San Vincenzo Ferrer) per la scuola napoletana, mentre l’apertura verso l’Europa è data dalle opere di Tiepolo, Melendez e Hamilton.

Rivoluzioni storiche e rivoluzioni artistiche

L’arte dell’Ottocento affonda le sue radici nei cambiamenti frutto della Rivoluzione Francese, segnando la nascita di un’arte eclettica priva di schematiche rigide, improntata ad una ricerca personale di sé e dell’altro. Le opere presenti in collezione sono principalmente italiane, con artisti del calibro di Eugéne Delacroix (Scena di naufragio), Giuseppe de Nittis (Trafalgar Square), Federico Rossano (Campagna, Paesaggio) e Gioacchino Toma (Ofelia).

Finestra sulla contemporaneità

Le opere della sezione dedicata al contemporaneo si dividono tra artisti di XIX e XX secolo da un lato, e opere dell’avanguardia internazionale dall’altro. Per l’arte dei due secoli sono da ricordare Giulio Aristide Sartorio (Figure femminili davanti all’ingresso di una chiesa) e Damaso Bianchi (Ritratto del caricaturista e disegnatore satirico Menotti Bianchi, soprannominato frate Menotti). In ambito contemporaneo sono di notevole interesse le opere di Joseph Stella (San Giovanni Battista),Beatrice Wood (Ritratto di donna, Situation), Man Ray (Studio di figura femminile), Gaetano Peviati (Donne al sepolcro).